Come ci si aspetterebbe l’inizio di un’intervista a una persona che sta per andar in pensione, dopo 52 anni e sei mesi di lavoro all’interno della stessa azienda?
Sicuramente non con la parola allievo, di certo più naturale in bocca a un ragazzo alle prese con il suo primo impiego. Invece Antonio Battanoli, una vita in Calpeda e gli ultimi 12 anni come direttore dello stabilimento, comincia proprio da lì, a dimostrazione che la passione per il lavoro e il continuo desiderio di imparare, il sentirsi parte di una squadra in cui tutti partecipano al raggiungimento di un obiettivo comune, rappresentano in Calpeda dei valori profondamente condivisi, a ogni livello e soprattutto da chi ricopre ruoli di primo piano.
“Sono l’allievo di Gianfranco Frighetto che per 40 anni è stato direttore dello stabilimento – esordisce Battanoli -. Avrei potuto smettere di lavorare già nel 2004, ma allora Frighetto stava per andare in pensione e aveva scelto me come suo vice. Tra noi c’era un affiatamento tale che ci capivamo al volo, così quando mi fu chiesto di restare è stato naturale accettare e ricoprire il suo ruolo”.
Nel ripercorrere la sua vita in Calpeda, Battanoli ritorna al primo giorno di lavoro: “Era il 1 dicembre 1964 e il mio cartellino riportava il numero 25. Se ripenso a quei primi anni, sono così tanti i ricordi che non saprei da dove cominciare: dalla soddisfazione per la prima busta paga al motorino con cui arrivavo al lavoro, anche se un ricordo speciale è legato al fondatore Vinicio Mettifogo. La sera prima che venisse a mancare mi aveva chiesto di accompagnarlo a casa, ma purtroppo avevo perso la patente e non potei farlo”.
Ricordi personali e commossi, a cui si aggiungono quelli legati alla crescita dell’azienda.
“Negli anni ’70 il mio incarico era in Ufficio tempi e metodi, disegno, attrezzature e stampi; era una cosa nuova all’epoca, che Vinicio Mettifogo e Gianfranco Frighetto avevano visto alle Officine Pellizzari e che vollero ricreare, con ancor maggior convinzione, in Calpeda. La filosofia dell’azienda e il suo approccio industriale sono nati proprio lì, nel cuore dell’officina. Negli anni ‘8O, poi, c’è stata la svolta con l’introduzione del controllo numerico. Mi fu affidato da Frighetto il compito di comprendere quel nuovo linguaggio e di portarlo in azienda, facendo crescere i responsabili dei diversi reparti. Da quel momento lo sviluppo in fatto di programmazione, macchine utensili a controllo numerico e isole robotizzate è stata continua”.
Qualità e tempi di consegna sono da sempre i punti di forza dell’azienda e di un’organizzazione che non ha mai smesso di evolversi.
“Non ho mai detto di no a qualcosa a priori, per paura del cambiamento – prosegue Battanoli -. Anche quando le cose funzionano bene, bisogna avere la mente aperta alle novità. La qualità, ad esempio, oggi è sempre più codificata, non un aspetto affidato alle conoscenze delle singole persone ma un sistema di procedure codificate”.
“Sembrerà strano – conclude Battanoli – ma mi sembra di essere entrato in Calpeda l’altro giorno, probabilmente perché la sento come casa mia. E ora che vado in pensione sono tranquillo perché so che il mio sostituito, Massimo Taroni, ha il pieno controllo della situazione”.
Ed ora, dopo oltre 50 anni di lavoro, un po’ di riposo?
“Partirò subito per una vacanza, ma a luglio sarò impegnato con i Campionati Assoluti Italiani di Ballo Standard e per il 2018 ho in programma i Mondiali in Giappone”.
Grazie Antonio e in bocca al lupo per le prossime sfide!