La sfida di Europump, di coniugare prestazioni di prodotto e risparmio energetico, sta conseguendo risultati tangibili, anche grazie al supporto tecnico fornito dai costruttori di pompe alle politiche energetiche della Commissione europea.
Il gruppo di lavoro JWG (Joint Working Group), che si occupa dell’efficientamento delle pompe e dei gruppi e a cui Calpeda partecipa attivamente, si è riunito il 4 e 5 settembre a Francoforte per fare il punto sui traguardi raggiunti e sul lavoro da portare avanti nei prossimi mesi.
Dopo il lungo lavoro di confronto sull’individuazione delle modalità di calcolo e dei componenti da valutare, in modo da arrivare a dei parametri comuni e a un metodo generale per la normazione, si è giunti alle prime due norme definitive.
Si tratta delle norme che definiscono i metodi di prova per dichiarare l’indice di efficienza EEI, EN 17038-1(parte generale) e EN 17038-2 per le pompe centrifughe e multistadio, ma è già in via di approvazione anche la norma EN 17038-3 relativa ai gruppi di pressurizzazione. Le norme EN 17038-4 e EN 17038-5 relative rispettivamente alle pompe sommerse e alle pompe da drenaggio sono invece ancora in fase di studio.
L’aver pubblicato queste norme definitive significa poter consegnare al Consultation Forum for Sustainable Energy un metodo di calcolo e verifica degli indici di efficienza, sulla base dei quali sarà stabilito il limite di efficienza e quindi aggiornato il Regolamento CE 547/2012 che istituisce le specifiche per la progettazione ecocompatibile delle pompe per acqua.
L’approccio che Europump, e nello specifico il gruppo di lavoro JWG, sta seguendo per arrivare ai requisiti di ecodesign delle pompe, è l’EPA (Extended Product Approach).
Si tratta di una metodologia per calcolare l’Energy Efficiecy Index (EEI) che considera il prodotto nella sua interezza: pompa, motore ed eventuale variatore di frequenza. Si è visto, infatti, che tenendo conto del comportamento di tutti i componenti e dei diversi profili di carico è possibile raggiungere potenziali di risparmio energetico notevoli, permettendo di rendere sempre più vicini gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 fissati dall’Unione Europea.
Durante l’incontro di Francoforte è stato presentato anche un interessante studio da parte del prof. Armando Caravetta dell’Università degli Studi di Napoli Federico II sull’uso degli inverter nelle elettropompe e sull’importanza che questi dispositivi elettronici vengano attentamente calibrati sulla macchina, al fine di poter sfruttare tutta la loro efficacia.